Festa del cinema di Roma. Presentata l'edizione 2015.

La Decima edizione dal 16 al 24 ottobre. Il cinema prima di tutto

di M.L. 29/09/2015 ARTE E SPETTACOLO
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In foto Truth con Cate Blanchett e Robert Redford

Con la Conferenza stampa di presentazione di martedì 29 settembre nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della musica si alza il sipario sulla Decima edizione della Festa del Cinema di Roma. Ad illustrare quanto il pubblico vedrà dal 16 al 24 ottobre sono stati il presidente della Fondazione Cinema per Roma, Piera Detassis e il neo Direttore artistico, Antonio Monda, che sei mesi fa ha ricevuto il delicato compito di rivitalizzare la formula della Festival romano.

Alla presenza del Sindaco di Roma capitale Ignazio Marino, delle istituzioni della Regione Lazio, della Camera di Commercio e della Fondazione Musica per Roma, la Detassis ha introdotto alla sala gremita di giornalisti e di pubblico l’edizione 2015. Il presidente della Fondazione ha sottolineato come la cifra saliente di quest’anno è il cambiamento. Cambiamento della formula e di prospettiva, non per rinnegare quanto fatto nelle precedenti nove edizioni, ma per restituire linfa ad una formula che andava rinnovata, una sorta di nuovo inizio. È importante - ha dichiarato - che la Festa sia in piena sintonia con la città, con il suo centro e le sue periferie, che vi sia continuità fra le molte anime dell’universo culturale della città, soprattutto in momenti difficili come l’attuale. Fondazione Cinema per Roma, ha evidenziato la Detassis, lavora non solo per i giorni della Festa ma lungo tutto l’anno per valorizzare la cultura audiovisiva di Roma connettendosi ai soggetti promotori di cultura. Prova ne sono gli accordi con Anec Lazio, Casa del Cinema e il MAXXI. Il risultato è un’offerta che ha preso forma e sostanza con CityFest, il contenitore di incontri, eventi, anteprime, film literacy. Fra gli eventi in programma con soddisfazione la Detassis ha citato quello del prossimo 8 novembre, quando sempre all’Auditorium si terrà la prima edizione del Premio Virna Lisi, di cui una bellissima foto compare sulla locandina della Festa. La Detassis ha concluso ringraziando i soci fondatori della Fondazione, Roma Capitale, Regione Lazio, Città metropolitana di Roma, Camera di Commercio, l’Istituto Luce Cinecittà, in rappresentanza del MIBACT e il direttore artistico Monda a cui ha ceduto la parola non senza averlo ringraziato per i “vivaci scambi”.

  E’ toccato a Monda entrare nel cuore dell’edizione 2015 a partire dal nome: Festa e non Festival, e non si tratta di un semplice mutamento lessicale. “Festa, così come era stata pensata all’inizio, come momento di gioia, aggregazione ma soprattutto di celebrazione del cinema. – ha sottolineato il direttore artistico nella convinzione che il cinema “è stato, è e sarà sempre emozione, visione, fantasia, tutto il resto sono orpelli”.  A proposito di orpelli le parole di Monda sono sembrate un netto cambio di marcia rispetto al passato, quando il festival di Roma, sembrava vivere più sulle “sfilate” del red carpet che sui film in programma. Discontinuità, varietà e qualità le parole d’ordine che il direttore artistico sottopone all’attenzione della sala. Discontinuità che si evidenzia nel radicale cambio di formula, in quanto non vi sarà quest’anno alcuna gara. Si cancellano così i concorsi, i premi, le giurie, le cerimonie di apertura e chiusura. L’unico premio che per così dire sopravvive all’innovazione voluta da Monda è quelle del pubblico, proprio per “sottolineare l’elemento di condivisione popolare”. Il direttore artistico ha difeso anche la scelta di creare una sorta di partnership con il Festival di Londra, e con la direttrice Clare Stewart, con cui si sono condivisi alcuni film alternando le date delle anteprime nelle due location.

Anche Monda ha voluto fare i suoi ringraziamenti che sono andati al suo gruppo di lavoro, ai selezionatori ed ai curatori tra cui Alberto Crespi, Mario Sesti e Richard Pena, già direttore del New York Film Festival. 

Tra le note dolenti vi è quella dell'impossibilità per questa edizione di utilizzare la sala Santa Cecilia, la più grande fra quelle dell'Auditorium progettato da Renzo Piano e il budget a disposizione per la festa, che si attesta sui 4 milioni di euro. 

Venendo ai contenuti in programma il direttore artistico ha parlato con orgoglio di un’edizione di grande qualità, criterio guida nella selezione dei 37 film, documentari e serie tv di 24 paesi ammessi alla Festa. Tra i titoli citati da Monda, Eva no duerme dell’argentino Pablo Aguero, Junun di Paul Thomas Anderson, regista verso il quale il direttore non nasconde una certa ammirazione, Freeheld di Peter Sollett con Julianne Moore ed Ellen Page e Truth di James Vanderbilt con Cate Blanchett e Robert Redford, pellicola che aprirà la kermesse. Tre i titoli italiani: Alaska di Claudio Cupellini, Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, un film che stupirà secondo Monda e Dobbiamo parlare di Sergio Rubini.

Tra gli eventi speciali vi sarà la proiezione di una versione “allungata “ de La grande Bellezza di Paolo Sorrentino e l’omaggio a Pier Paolo Pasolini a quarant’anni dalla tragica morte.

La festa punta molto anche sulle tre retrospettive in programma: la prima dedicata ad un maestro del cinema italiano troppo spesso dimenticato, Antonio Pietrangeli con la proiezione del suo capolavoro Io la conoscevo bene, a cui sarà presente Stefania Sandrelli; la seconda dedicata al regista cileno Pablo Larrain autore visionario e geniale di pellicole come Toni Manero, Fuga e Post Mortem e la retrospettiva dedicata ai film della Pixar.

Infine un accenno agli ospiti, il fatto di dare maggiore spazio e valore ai contenuti cinematografici non significherà, ha sottolineato Monda, che alla festa non saranno presenti le star: Jude Law, Monica Bellucci, Wes Anderson, Joel Cohen con la moglie e sua musa Frances Mcdormand, Todd Haynes, Paolo Villaggio, Carlo Verdone e Paola Cortellesi, infiammeranno i cuori dei fan.

Il saluto finale Monda lo ha affidato ad una frase del film 8 e mezzo di Federico Fellini“E’ una festa la vita, viviamola assieme”. 


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